VIDEODRAN

Ideazione, regia e video: Rajeev Badhan
Drammaturgia: Elena Strada

Con: Rajeev Badhan, Eliseo Cannone, Elena Strada, Matteo Menegaz, Harbans Badhan
Musiche: Enrico Fiocco Michele Braga
Suoni: Mauro Sommavilla

Produzione Slowmachine
con il sostegno di C32 performingworkspace di Venezia

Nel buio un tavolo, tre televisori, un bambino e due attori.

VideoDran mescola due linguaggi, uguali nella loro forma espressiva, ma essenzialmente diversi nella loro forma riproduttiva, quello teatrale e quello video. Una preformance che si interroga sulla solitudine adolescenziale e di come l’isolamento all’interno del nucleo familiare sia alla base  delle difficoltà di comunicazione. VideoDran è un’incubo dove si rispecchia la società dei consumi.
Le persone ormai si conoscono più attraverso uno schermo che di fronte ad un bicchiere, si amano più di fronte ad uno schermo he su un letto e percepiscono come realtà più quella che gli si presenta dentro un televisore più che quella che gli capita davanti agli occhi.
Secondo Aristotele la parola δραν “dran”, che significa (fare/agire), è l’origine della parola dramma. VideoDran è un video-dramma, un video che agisce, un video che è dramma in senso teatrale.

“VideoDran è un’incubo sulla solitudine.”

Rajeev Badhan

VIDEO
FOTO
STAMPA

“Interessante approccio multimediale della performance “VideoDran” (videodramma), breve ma di forte impatto, centrato sulle interferenze televisive all’interno di un nucleo familiare e sulla frammentarietà comunicativa tra i suoi membri (…)”.

Traiettorie.org 2013

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